Categories: News

Cagiva V-Raptor by RBT

Da RBT una Cagiva V-Raptor 1000 da pista senza compromessi

V-POWER

Se non fosse per quel suo cupolino così particolare sarebbe abbastanza difficile riconoscere la base di partenza di questa fantastica special. La RBT di Alberto Carlettini ha operato una rivisitazione a dir poco aggressiva della mille varesina motorizzata col bicilindrico Suzuki; materiali preziosi e capacità  costruttive a disposizione, ma soprattutto tanto talento e una passione infinita…

Prova in pista pubblicata su Special n.42 – settembre 2007

Testo: Pierangelo Benedetti – Tester: Emanuele Freddo

SENSAZIONI ON BOARD
Non c’è più niente della tranquilla V-Raptor, il DNA è inevitabilmente cambiato! Posizione di guida racing, un comportamento scorbutico sul lento, ma stabile sul veloce… E un motore pieno di coppia e cavalli.

CHIAVE DI LETTURA
L’intervento estremo sul telaio, l’utilizzo del motore della TL 1000R elaborato, la componentistica racing, le soluzioni adottate per l’aspirazione… Tutto conduce all’utilizzo in pista…

Modello:CAGIVA V-RAPTOR 1000
Tuner:  RBT (CH)
Potenza @ ruota: 120,32 CV a 9.260 giri/min
Coppia @ ruota: 99,75 Nm a 7.150 giri/min
Costo intervento: 30.000,00 Euro

PREGI
Estetica mozzafiato
Soluzioni tecniche adottate  

DIFETTI
Difficile da guidare nello stretto

Una special per “definizione” ha qualcosa di diverso, qualcosa che la identifica, che la rende unica, e la V-Raptor 1000R, come è stata ribattezzata, entra di diritto tra le più profonde e importanti elaborazioni che abbiamo avuto il piacere di presentarvi in questi anni.
Al di là di una base di partenza poco apprezzata dal mercato, come è stata la naked Cagiva, non possiamo non prendere atto dell’impressionante lavoro svolto dai ragazzi della RBT di Miglianico (CH), guidati dal titolare Alberto Carlettini. Come vedremo il punto di arrivo che il preparatore si era prefissato era quello di trasformare la “tranquilla” naked italiana (ad onor di cronaca va ricordato che è stata disegnata dall’argentino Miguel Galluzzi, il papà della Monster, ed è spinta dal bicilindrico della Suzuki TL 1000S) in un mezzo dedicato esclusivamente all’utilizzo in pista. E allora via a tagliare, saldare, modificare, sperimentare e rimodellare fino alla definitiva presentazione del Bike Expo Show 2007 in cui è “caduta” tra le nostre grinfie, o meglio, tra le mani del nostro tester Emanuele Freddo…

ESTETICA
Iniziamo col dire che la V-Raptor del nostro test è stata completamente smontata in previsione dello stravolgimento globale che l’ha poi “investita”. Spicca nella parte anteriore il cupolino, ora in VTR, che una volta inglobava il proiettore, da cui partono le classiche protuberanze in carbonio che si raccordano con il serbatoio. Al di sotto di queste si intravede la strumentazione GP Crono, il Power Commander e la nuova piastra di sterzo in Ergal, che non è stata pensata con dei riser come sul modello standard, ma blocca i nuovi semimanubri regolabili in Ergal, per una posizione di guida che “carica” l’avantreno.
Rimanendo ancora all’anteriore i più attenti avranno notato come gli indicatori di direzione siano spariti; questa scelta non è stata dettata soltanto dalla veste racing della moto, ma da un vero artifizio tecnico: sono diventati due prese d’aria dinamiche per l’air-box! Lateralmente spiccano il telaio e le teste del motore di un rosso acceso, i carter ricavati dal pieno che riportano il logo del preparare e il puntale in VTR che copre il collettore di scarico del cilindro anteriore, incastrandosi perfettamente con il radiatore supplementare. Abbiamo dimenticato di dire che la RBT non nasce come tuner vero e proprio, ma come officina specializzata nellameccanica di precisione e nelle lavorazioni dal pieno.
Ecco infatti spuntare le nuove pedane create appositamente per la V-Raptor, un progetto essenziale ma talmente curato da consentire ben 20 regolazioni… La zona posteriore è stata fortemente stravolta: il telaietto originale è stato asportato dal telaio (nella moto standard erano un unico elemento) e sono stati ricreati gli attacchi per il nuovo traliccio in alluminio, che ha consentito un risparmio di peso di oltre 1 kg. Questa lavorazione, unita al nuovo codone molto simile all’originale ma più snello nelle curve, ha regalato slancio alla parte posteriore, ora più alta nella geometria di 30 mm. La zona intorno alla ruota motrice è molto più pulita, sia per i terminali di scarico spostati sotto il codone sia per la nuova sospensione monobraccio. Lo scarico si addice perfettamente allo stile della special, molto aggressivo e filante, con i fondelli ricavati dal pieno tagliati a fetta di salame. Il serbatoio è rimasto quello di serie, mentre le grafiche sono state pensate dalla Gueze Art e realizzate da Marco detto “il tedesco”, stretto collaboratore della RBT.

CICLISTICA
Chissà che paura avrà avuto quel povero telaio della V-Raptor quando Alberto Carlettini un bel giorno ha deciso di tagliarlo, modificarlo e risaldarlo… Lo avrà per forza di cose coccolato, confortandolo sul fatto che presto sarebbe diventato più bello e performante, pronto per scendere in pista! Il titolare della RBT in effetti non ha messo freno alla fantasia, dando il via ad un vero e proprio lavoro pazzesco… In precedenza abbiamo descritto la zona del telaietto, ma contestualmente erano in atto altre lavorazioni, come quella che ha riguardato i nuovi punti di ancoraggio delle pedane e lo spostamento della traversina interna in modo da ospitare tra i due tralicci il bicilindrico della Suzuki TL 1000R, il nuovo cuore della moto (il corpo farfallato del cilindro posteriore urtava appunto contro la traversina). Inoltre è stato fresato l’attacco del monobraccio strappato ad una Aprilia RST Futura per adattarlo al telaio. Facile a dirsi, più complicato realizzarlo, ma il fatto è che non è finita qui!
Carlettini ha scelto una trasmissione finale di derivazione Ducati 996 e per poterla applicare al monobraccio Aprilia ha dovuto ricostruire totalmente il mozzo eccentrico, “un lavoraccio” come lo ha definito, e rimettere in linea corona, pignone e ruota. Infine ha ricostruito anche il gruppo delleveraggio della sospensione per poter montare il monoammortizzatore Paioli di una Bimota SB8R.
Passiamo alle cose semplici. La forcella è una Showa da 43 mm che equipaggiava la 996R, cui sono stati trattati al TIN gli steli e applicati dei piedini in Ergal by RBT per l’ancoraggio delle pinze radiali, mentre l’ammortizzatore di sterzo è Öhlins e ha trovato posto parallelamente alla piastra di sterzo inferiore tramite un attacco realizzato sempre dalla RBT. I cerchi sono Marvic modello Penta in magnesio e montano coperture Pirelli Supercorsa.
Conclude il reparto della ciclistica l’impianto frenante interamente affidato al marchio Discacciati. I due dischi da 310 mm modello “Light” sono morsi da pinze radiali a 4 pistoncini in titanio, mentre per la ruota posteriore un supporto pinza appositamente creato dalla RBT serra una pinza 4 pistoncini accoppiata ad un disco da 220 mm. La pompa freno sempre firmata dall’azienda lombarda è una 19 x 20, così come la pompa della frizione, che però ha un pistoncino da 16 mm.

MOTORE
Il propulsore originale della V-Raptor 1000 è lo stesso che equipaggia la Suzuki TL 1000S. Detto questo è facile pensare quale sia stata la scelta del preparatore abruzzese… TL 1000R ovvio! La versione “S” differisce dalla “R” per pochi ma significativi particolari;  i corpi farfallati sono da 52 mm, ogni cilindro sfrutta due iniettori invece che uno e l’albero a camme della “R” è leggermente più spinto: come valori di potenza massima all’albero dichiarati siamo a 125 CV della “S” contro i 135 della “R”.
Come abbiamo visto nella parte dedicata alla ciclistica, per inserire nella V-Raptor questo motore, comunque rivisto e perfezionato, è stato necessario “spostare” una parte strutturale del telaio. La “respirazione” è la zona più curata, con condotti di aspirazione e scarico rivisti e lucidati, il nuovo air-box artigianale in alluminio by RBT con una capienza maggiorata di 3 litri, un filtro aria BMC e l’impianto di scarico completo realizzato in casa dalla RBT in collaborazione con Andrea De Lutis (detto “Tig”…). Il collettore di scarico è in alluminio e inox con diametro 48/60, mentre i terminali sono in acciaio inox con un diametro di 60 mm e fondelli ricavati da pieno.
A questo si aggiunge l’alleggerimento del volano, gli alberi a camme Yoshimura, il tutto orchestrato da una centralina aggiuntiva PC III. Il sistema di raffreddamento è stato potenziato con un radiatore di derivazione 749R e un altro elemento supplementare, mentre la frizione sfrutta ora nuove molle e nuovi dischi.
Per assaporare l’incremento delle prestazioni abbiamo comparato, come si può notare dal grafico, tre moto: la V-Raptor di serie, la TL 1000R di serie e la nostra special. Questa misurazione della potenza alla ruota ci ha fatto subito notare come l’erogazione sia migliorata incredibilmente dai 2.500 ai 4.500 giri/min: a 3.500 il grafico indica un incremento di potenza di oltre 20 CV! Nella parte alta del contagiri invece il “calcio nel culo” arriva dopo i 7.500 giri/min fino al limitatore e in quella zona come differenze siamo costantemente intorno i 15 CV rispetto al motore di serie… Ecco il confronto dei valori di potenza massima: V-Raptor std 106,23 CV a 8.390 giri/min, TL 1000R std 111,02 a 8.340, V-Raptor 1000R by RBT 120,32 CV a 9.260 giri/min.

IN PISTA
È stato il nostro “tester-stuntman” Emanuele Freddo a girare tra i cordoli del circuito ISAM di Anagni con la V Raptor della RBT. Il primo approccio visivo lo ha lasciato abbastanza di stucco… Guardava la moto, puntava il dito verso un particolare, poi guardava noi e in tutto questo non proferiva parola… “Manu stai bene?”… “Sì ma come si chiama quest’oggetto? Non mi sembra una motocicletta…”. In effetti se alla presentazione della V-Raptor in molti scrissero che sembrava uscita da un film di fantascienza, la rivisitazione della RBT potrebbe tranquillamente venire da Marte… Ma bando ai convenevoli…
È il momento di scendere in pista! Emanuele si sta sistemando i guanti, mentre Alberto Carlettini provvede a scaldare il motore… Che suono fantastico ragazzi! Si sente proprio la cattiveria di un pompone iper compresso, accompagnata da un sibilo metallico, un cocktail per palati fini… Due “run” da 10 giri per Emanuele il primo per prendere confidenza, il secondo per osare qualcosa in più… “Certo che con la moto di serie ha ormai poco a che fare… La posizione di guida è 100% racing, molto carica all’avantreno, e le sospensioni sono anche troppo rigide per questo circuito.
Sul veloce è molto stabile, ti trasmette sicurezza, ma sul lento diventa scorbutica e questo difetto è in buona parte da imputare al marcato apri-chiudi del motore. Penso che un po’ si possa risolvere con la mappatura, ma anche con un comando del gas meno diretto… Il motore comunque è fantastico, ti tira via in uscita di curva che è una bellezza… Quanta coppia!
L’impianto frenante Discacciati è sempre all’altezza della situazione, potente e modulabile. Direi che l’intero pacchetto è ben equilibrato nonostante tutti gli stravolgimenti che ha subito la moto!”. La V Raptor 1000R rappresenta per la RBT un fenomenale biglietto da visita… Non vediamo l’ora di scoprire la loro prossima elaborazione!

LA PREPARAZIONE
-ESTETICA
Strumentazione GP Crono
Carenatura in VTR,corna,puntale e copertura in carb.by Model Compositi
Codone artig.resina by Marco “il tedesco”
Carter frizione by RBT
Tappo serbatoio TWM
Tamponi paratelaio by RBT
Viteria motore in Ergal
Viteria carena e telaio in inox by RBT
Pedane in Ergal 7075 20 posiz.by RBT
Serbatoio orig.con pompa benz.TL 1000R
Cupolino in VTR con prese aria air-box by Marco “il tedesco”
Grafica by Gueze Art
-CICLISTICA
Dischi ant.Discacciati Light 320 mm
Pinze radiali Discacciati a 4 pist.titanio
Disco post.Discacciati 220 mm
Pinza post.a 4 pistoncini
Supporto pinza
Pastiglie ant.e post.Discacciati
Tubazioni Fren Tubo
Liquido Motul DOT5
Modifica telaio
Forcella Ducati 996R modif.by Lenci
Piedini radiali in Ergal 7075 by RBT
Piastre di sterzo in Ergal 7075 by RBT
Ammortizzatore di sterzo Öhlins con attacco artigianale by RBT
Semimanubri in Ergal 7075 by RBT
Contrappesi in Ergal 7075 by RBT
Mono Paioli derivazione Bimota SB8R con leveraggi in Ergal 7075 by RBT
Cerchi Marvic Penta in magnesio
Coperture Pirelli Supercorsa
Forcellone derivazione Aprilia Futura con mozzo ruota in alluminio by RBT
-MECCANICA
Motore TL 1000R
Volano alleggerito
Alberi a camme Yoshimura
Condotti asp.modif.nella flussodinamica
Condotti scarico lucidati
Candele NGK CPR9
Radiatore modificato
Filtro aria BMC
Air-box artigianale in alluminio by RBT
Collettore di scarico artigianale in alluminio/inox diam.48/60 2-1-1 by RBT
Terminale artig.in acciaio inox diam. 60 con fondelli ricavati dal pieno by RBT
Centralina agg.Power Commander III
Molle e dischi frizione sostituiti
Gas rapido Euroracing
Kit trasmissione
Modifica impianto elettrico
TOTALE(IVA incl.) oltre 30.000,00 Euro

newsmoto

Recent Posts

MotoGP gara di Barcellona, risultati con Martin Campione

MotoGP di Barcellona, risultati dell'ultimo weekend di gare del 2024, che ha assegnato la vittoria…

4 giorni ago

Classifica Piloti e Costruttori MOTO GP 2024

MotoGP, le classifiche del Motomondiale 2024 Piloti, Costruttori e Team. Le classifiche della stagione 2024,…

4 giorni ago

MotoGP della Malesia, risultati delle gare del 2024

MotoGP Malesia 2024: risultati delle gare di Sepang. Francesco Bagnaia ha conquistato la vittoria del…

3 settimane ago

MotoGP della Thailandia, risultati delle gare del 2024

MotoGP della Thailandia, risultati delle gare del 2024, con il GP della domenica vinto da…

4 settimane ago

MotoGP di Australia, risultati delle gare del 2024

MotoGP d'Australia, risultati del weekend di Phillip Island, con la gara della domenica vinta da…

1 mese ago

MotoGP Gp del Giappone, risultati delle gare Motegi 2024

MotoGP GP del Giappone, risultati delle gare del 2024. Le classifiche delle gare a Motegi,…

2 mesi ago