Concentrazione e tensione, intorno alla casella di partenza di Lorenzo non volava nemmeno una mosca, c'era solo lui, il maiorchino chiuso in se stesso con la musica nelle orecchie e lo sguardo nascosto dagli occhiali da sole ma puntato lontano, all'orizzonte, lì dove più vicino che mai lo attendeva il titolo di Campione del mondo della MotoGP. Accanto a lui, che scattava da una stratosferica pole (2'01.537), Niky Hayden e a seguire un sempre più consistente Andrea Dovizioso (2'01.829), solo sesto Rossi (2'02.030).
Eppure era tutt'altra aria quella che si respirava intorno al Dottore, sereno, carico, goliardico come sempre. Rossi ha da sempre nel controllo della tensione uno dei suoi migliori assi nella manica e più la pressione sale e più sembra tranquillo, una tranquillità così assoluta da innervosire ancora di più i suoi avversari.
Allo spegnersi del semaforo Lorenzo parte a fionda con uno stacco perfetto, Rossi, invece, parte malissimo e alla prima curva è decimo perdendo ben 4 posizioni. Ottima anche la partenza di Dovizioso e di Stoner che purtroppo, si stende al primo giro (gomme fredde ci dirà Guareschi, un errore che ormai non fanno più nemmeno gli amatori del turno della domenica) privandoci di un sicuro protagonista, peccato.
Nelle retrovie intanto il Dottore riordina le idee e ingrana la marcia giusta cominciando una serie di sorpassi che lo porta rapidamente (non più di un paio di giri) nelle posizioni che contano quasi lo avesse fatto apposta a partire male per regalarci una dimostrazione di forza e determinazione ancora più maiuscola insieme a un messaggio indirizzato ai suoi avversari: "Ho la spalla KO ma il polso funziona ancora benissimo"… esaltante.
Eppure Rossi, che solo nel WarmUp aveva lasciato intendere di avere un passo gara per stare con i primi a fronte delle disastrose qualifiche, ne aveva di più e non ci mette tanto a sorpassare Lorenzo che non si mostra combattivo e incisivo come la scorsa gara, anzi… sicuramente il titolo gli ha fatto venire il braccino e più di qualche pensiero ma mancava davvero poco che gli srotolasse il tappeto rosso per farlo passare.
Al traguardo la distanza tra Rossi e Dovizioso è di appena 0.224 secondi con una media in gara che ha rasentato, spesso e volentieri, i tempi delle qualifiche (best lap 2'02.117 al 9° giro). Solo 6 secondi dopo vedremo transitare sotto la bandiera a scacchi Lorenzo che da quel momento entrerà nella storia tanto per essere il campione del mondo MotoGP 2010, quanto per essere il PRIMO compagno di squadra di Valentino Rossi ad avergli conquistato il titolo proprio lì, dall'altra parte del muro del medesimo box e vestendo i colori della stessa squadra.
M.S.C.
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