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MV Agusta F4 1000 ’04 by Febur (MN)

TEST ELABORATE
MV Agusta F4 1000 ’04
by Febur (MN)

Bene di lusso

La sempre verde MV Agusta F4 subisce un intervento estremo che la rende ancor più unica, esclusiva e inarrivabile. Un tripudio di materiali pregiati per un costo d’intervento che supera abbondantemente i 30.000 €. In pratica una realizzazione alla Febur…

Testo Gordon Casteller – casteller@specialmag.it
Foto Federico Foresi, Marco d’Elia – www.snapshotriccione.com
Tester Gordon Casteller

Che ci fanno specchietti, fari e porta targa su una moto da pista? Una domanda più che lecita, ma quando si ha a che fare con la Febur la logica lascia sempre il campo all’estro. In realtà la loro F4 è una show bike con la quale mostrare, negli eventi e nelle fiere, il vasto assortimento di prodotti che l’azienda mantovana può offrire anche agli appassionati della MV, ed è per questo motivo che vi troviamo installati anche particolari atipici per una moto dalla spiccata indole corsaiola. Una due ruote che però non si limita a essere esposta nelle fiere, ma che è capace di esprimersi al meglio anche nel suo habitat naturale: la pista. Così, a differenza di moto preparate equipaggiate di tutto punto ma in realtà poco propense all’utilizzo, ecco che la MV realizzata da Febur è capace di esprimere il suo potenziale anche tra i cordoli, forte di una componentistica esclusiva e di una sapiente preparazione che esalta le doti della F4.

 

Dettagli curati
Difficilmente si trovano moto così ricercate in termini estetici e tecnici. Lo scopo della Febur è sicuramente quello di stupire con una realizzazione esagerata per qualità e materiali, ma per far questo è necessario che anche la visione d’insieme sia all’altezza dell’operato, soprattutto nella cura dei dettagli, che in una moto del genere non devono passare inosservati. Il colpo d’occhio offerto dalla F4 è ipnotizzante. Le immortali linee create da Tamburini sono esaltate dalla livrea bianca, rossa e nera, un nero ottenuto lasciando il carbonio a vista, che, grazie alle sfumature, pare dissolversi sovrastato dalla tinta predominante. Il bianco utilizzato per il cupolino e il codone ricorda le tabelle porta numero delle moto da corsa, ma è sulla zona bassa della moto che raggiunge la sua massima espressione: infatti, oltre ai cerchi e a parte della pancia della carena, il candido colore è stato utilizzato anche per verniciare il forcellone e le parti laterali del telaio. Il tema del tricolore, sapientemente distribuito in varie zone della moto, raggiunge l’apice sulle ruote, dove con cura certosina è presente sul bordo e sulle razze… un vero tocco di classe! Infine, tornando a parlare di carbonio sarebbe più semplice elencare le parti dove non è stato utilizzato, visto che ovunque cade l’occhio ci si trova inevitabilmente a guardare la sua trama intrecciata, serbatoio compreso.

Che ciclistica!
È opinione condivisa che le caratteristiche dinamiche della F4 siano eccezionali. Tuttavia l’età comincia a farsi sentire e il confronto in termini di peso rispetto alle nuove supersportive la penalizza in tal senso. Consapevoli di questa condizione, alla Febur hanno ben pensato di intervenire con una consistente cura dimagrante a tutto campo. Oltre all’abbondante utilizzo del carbonio per le parti estetiche, protezioni, serbatoio e tanti altri componenti, la dieta raggiunge il massimo con l’utilizzo del magnesio per ruote, forcellone, basi di sterzo e piastre laterali del telaio. All’appello manca un altro materiale pregiato, ma state tranquilli che c’è anche lui. Il titanio infatti è utilizzato per il telaietto posteriore, per tutto l’impianto di scarico, per i distanziali delle pinze e perfino per i perni motore! Ah, quasi ci dimenticavamo l’Ergal, che in un tripudio di prodotti così unici stava per passare inosservato. Le sue caratteristiche sono scelte per la realizzazione del tappo serbatoio, delle pedane, del supporto pinza posteriore e di diversi particolari non meno importanti. È giusto evidenziare che quasi tutti gli elementi presenti sulla moto sono marchiati Febur, a dimostrazione di quale varietà di prodotti l’azienda mantovana sia capace di offrire. Concludendo il discorso ciclistico, il reparto sospensioni gode di un immancabile Öhlins al posteriore, mentre la forcella originale è stata modificata con l’aggiunta dei piedini radiali che supportano pinze monoblocco Brembo, le quali operano in  simbiosi con i dischi freno a pista bassa della stessa marca.

Interpretazione soft per la meccanica
Gli interventi sviluppati riguardano le classiche modifiche che permettono di affinare e incrementare le prestazioni senza penalizzare l’affidabilità. Perciò, oltre al passo 520 per la trasmissione, troviamo un impianto di scarico completo in titanio. Di completa fattura artigianale, il prodotto si distingue per tre caratteristiche: pesi contenuti, qualità costruttiva e realizzazione artigianale. La marca non ci è stata resa nota, ma sappiamo che è un prodotto sviluppato in Giappone e che offre un sound estasiante. Per il resto delle prestazioni ci si affida alle doti di serie del motore da 1.000 cc capace di erogare 166 CV a 10.200 giri/min, caratterizzato da valvole radiali, cambio estraibile e distribuzione non laterale ma centrale con comando a catena. Il raffreddamento è a liquido, quindi non poteva mancare un bel radiatore maggiorato Febur e dei manicotti siliconici Samco, capaci di resistere anche alle pressioni più elevate.

In pista
Nata per correre
Considerando tutte le migliorie presenti su questa moto, ci aspettiamo grandi risultati tra i cordoli e bastano un paio di giri al Misano World Circuit per capire che la F4 non tradirà le nostre aspettative

La cosa che sorprende in primis è la maneggevolezza ottenuta grazie alla riduzione di peso, senza penalizzare però le caratteristiche tipiche della MV, dove la ciclistica è sempre di riferimento. Le tante modifiche esaltano la guida soprattutto in inserimento e nei cambi di direzione, ma in uscita ci si trova a domare una moto che adesso esprime ancor più cattiveria rispetto alla versione di serie. Per questo motivo se prima la moto poteva essere un po’ impegnativa in termini di peso, adesso ci si trova a gestire l’incremento prestazionale derivato dalla cura dimagrante. Una caratteristica che comunque non la penalizza ma la rende ancor più estrema, complice anche la posizione di guida decisamente racing, con il peso del corpo caricato sull’anteriore. Una situazione non ottimale su strada ma che in pista offre i suoi vantaggi, a patto di avere una sufficiente preparazione atletica. Il motore offre una spinta generosa e costante, espressa al meglio fin dai bassi regimi, ma esaltante soprattutto nella fascia alta dei giri motore, complice l’impianto di scarico completo che, oltre a inebriare l’udito, determina un incremento di prestazioni che purtroppo non abbiamo potuto quantificare al banco, ma che comunque non delude nel contesto della prova dinamica. Anche il cambio si distingue per la facilità di utilizzo e per una rapportatura che permette di apprezzare lo spunto della moto sia nel lento sia nel veloce, nonostante l’assenza del cambio elettronico, che con tutta questa spesa come extra in più ci poteva stare.
Tuttavia le sue buone doti meccaniche non denotano sintomi di durezza o sforzo quando si sale di marcia cambiando senza frizione. Al solito ineccepibili le prestazioni offerte dall’impianto frenante Brembo, caratterizzato dalla consueta modulabilità e da una disarmante dose di potenza che solo i piloti più smaliziati possono sfruttare a fondo. Le coperture Metzeler Racetec, in misura 120/70 ZR17 all’anteriore e 190/55 ZR17 al posteriore, ben digeriscono le doti della MV e le regolazioni con cui è stata settata. Il pneumatico posteriore si rivela efficace nei curvoni veloci del tracciato romagnolo, mentre l’anteriore trasmette feeling e sincerità anche negli inserimenti più lenti. Non solo apparenza quindi, ma tanta sostanza, che permette alla F4 Febur di essere una rivale ancor più temibile del solito. Difetti? Uno: il costo dell’intervento che fa riflettere nel momento in cui si vuole spingere sul serio e ci ricorda che la moto non è nostra. Maledetto polso destro, vuoi darti una regolata?!

CARBONIO ANCHE PER IL SERBATOIO
La trama intrecciata s’intravede solamente sul logo MV ma in realtà tutto il serbatoio è costruito in carbonio. Una soluzione estrema, ma che riduce notevolmente il peso di uno dei componenti più importanti della moto. In termini di sicurezza i criteri costruttivi non si differenziano da quelli applicati nella costruzione con altri materiali, ma in questo caso, a parità d’ingombri e resistenza, è la riduzione della sua massa il principale vantaggio conseguito.

DISCHI A PISTA BASSA
I Brembo anteriori che equipaggiano questa MV sono caratterizzati da un peso contenuto. Ciò è reso possibile dalla pista bassa, studiata in combinazione con le pastiglie delle pinze radiali di ultima generazione caratterizzate da una superficie di attrito molto bassa. Il disco leggero permette una sostanziale riduzione dell’effetto giroscopico.

MAGNESIO ANCHE PER LE RUOTE
La Marchesini in magnesio forgiato è la ruota che ha vinto di più nei massimi campionati mondiali motociclistici degli ultimi anni. È un prodotto senza compromessi, frutto di un processo di forgiatura multidirezionale con una nuova lega di magnesio. Il risultato è una ruota più leggera fino al 45% rispetto al set originale e con una riduzione di inerzia del 30%. Caratteristiche che consentono accelerazioni più rapide, inserimenti più precisi in curva, maggiore guidabilità e staccate al limite. Ad accentuarne la visibilità, su questa F4 i cerchi bianchi sono stati impreziositi dal tema tricolore distribuito con cura certosina sul bordo e sulle razze.

MANICOTTI SILICONICI
La Febur è distributore per l’Italia di kit tubi Samco per moto, utilizzati da molti top team Superbike. Costruiti con tre strati di tessuto poliestere, hanno una vita più lunga e una grande resistenza alla temperatura e all’alta pressione. Il costo è superiore rispetto ai manicotti tradizionali ma l’affidabilità è garantita.

 

MIRINI

RADIATORE RACING
Il pezzo forte della produzione Febur non poteva mancare nella preparazione della moto. È un elemento maggiorato che migliora notevolmente il raffreddamento del motore
1.032,00 €

TELAIETTO POSTERIORE IN TITANIO
Resistente come quello di serie ma dal peso ben più contenuto
800,00 €

PIASTRE FORCELLA IN MAGNESIO
Leggere e resistenti, fondamentali per migliorare la maneggevolezza
750,00 €

PERNI MOTORE IN TITANIO
Nessun particolare è lasciato al caso e l’utilizzo dei perni motore alleggeriti ne è la conferma
550,00 €

IL PREPARATORE

FEBUR
La Febur nasce nel 1996 dall’unione tra l’esperienza del preparatore Gianfrancesco Bursi e la passione motociclistica dei fratelli Fabrizio e Fabio Ferri. Questo connubio porta ben presto alla realizzazione delle prime parti speciali. Un Mondiale SBK, 8 Mondiali consecutivi nella Supersport (dal 2001 al 2008) e svariati titoli conquistati nei campionati nazionali, sono il biglietto da visita di un’azienda leader nel settore delle preparazioni e delle corse. Negli oltre 400 mq di esposizione presso la sede di S. Giorgio (MN) il motociclista più esigente può trovare tutto il meglio presente sul mercato.

Via Divisione Acqui, 12
46030 San Giorgio di Mantova (MN)
Tel.: 0376/371377 – Fax: 0376/271112
www.febur.itinfo@febur.it

SENSAZIONI ON BOARD
La consistente riduzione di peso, associata alla componentistica esclusiva, rende questa F4 un’efficace moto da pista. Le doti ciclistiche sono esaltate ma è richiesta una guida attenta vista l’esuberanza della moto.

 

PRO statici
Esclusività
Fascino

CONTRO statici
Costo intervento

 

PRO dinamici
Prestazioni elevate

CONTRO dinamici
Mancanza cambio elettrinico

 

CHIAVE DI LETTURA
Creata per stupire, in puro stile Febur. Un elogio all’estremo su una moto appagante soprattutto nella guida in pista. L’importante è non cadere…!

 

Pagella tecnica
ESTETICA 30/30
Difficile trovare aggettivi adeguati

CICLISTICA 30/30
Il non plus ultra

Motore 28/30
Pochi interventi per un motore performante

totale 108/110
Tanti componenti di qualità elevata e una consistente cura dimagrante

 

BOX CIRCUITO

Web: www.misanocircuit.com
Tel.: 0541/618511
E-mail: eventi@misanocircuit.com
Lunghezza: 4.180 m – Larghezza: 12/14 m
Curve a sinistra/destra: 5/9
Lunghezza rettilineo principale: 510 m

Non solo bella ma anche efficace in pista grazie al peso ridotto e alla ciclistica di livello che esaltano le qualità della moto varesina

1) Dimentichiamo subito i limiti dovuti al peso della F4 di serie apprezzando la maneggevolezza nel cambio di direzione della prima variante
2) Ottima la stabilità in piega nel destra in accelerazione che porta alle curve del Rio
3) L’inserimento sincero nelle due curve da raccordare ci permette già di pensare al cambio di direzione a sinistra per l’allungo verso la Quercia. È il primo punto del tracciato dove si può dare pieno gas in uscita di curva, per scoprire che quando gli si chiede il massimo il motore ha potenza da vendere
4) Arrivati alla violenta staccata la moto si arresta in spazi brevi senza scomporsi e in breve ci troviamo all’inserimento del Tramonto, pronti ad affrontare il rettilineo che porta al Curvone. La stabilità ci aiuta permettendoci di affrontare a velocità elevata tutto il tratto
5) Scaliamo progressivamente le marce per l’inserimento nella curva del Carro, la più lenta del circuito
6) Ancora due pieghe a sinistra e ci ritroviamo sul rettilineo d’arrivo, pronti per un altro entusiasmante giro

SPECIAL THANKS
Grazie mille a Bruno Manenti del Club Pompone Sez. Brescia per l’ospitalità in quel di Misano. Per info sulle giornate in pista 2009: www.pomponebrescia.itinfo@pomponebrescia.it – cell.: 348/2856226

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